A volte provo un grande disagio o forse fastidio, a sentir parlare di Dio in un certo modo.
Sembra che per parlare di Dio si debba celebrare a tutti i costi la straordinarietà, l'avvenimento eccezionale, il "miracolo": se c’è qualcosa di straordinario, ecco, lì c’è Dio. Il vero dramma è che allora l’ordinario diventa l’assenza di Dio….
Dice Bonhoeffer: "Io vorrei parlare di Dio non ai confini, manel centro della vita”. E il centro della vita è l’ordinario, il quotidiano. Penso che una delle più elevate esperienze spirituali si colga quando si intravvede la presenza di Dio tra le pieghe del quotidiano e dell’ordinario.
Il genio è nascosto, il genio semplifica: rende ordinarie le cose straordinarie e straordinarie le cose ordinarie. Così gli uomini, eroi nella vita ordinaria.
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