Ritualizzate il tempo, ritualizzate QUESTO tempo.
Da soli, o accanto alle persone che condividono la nostra vita, organizziamo le nostre giornate accordandole con il ritmo di un monastero: un tempo per tutto, tutti i giorni.
Il tempo per assaporare un tè o un caffè fatto con calma, il degustare quel vecchio whisky regalato da un amico, ricordandosi dell'occasione di quell'incontro.
Il tempo per leggere, leggere tanto, non per ingannare il tempo (e come è possibile?), ma perrenderlo magico, esclusivo. Viaggiate sulla strada con Kerouac, dialogate nel villaggio con Pavese, salvate un compagno d'arme con Lussu, date una speranza ai personaggi di Houellebecq. Si vivranno così tutte le vite che si desiderano, gli amori che mai si ameranno, si entrerà nella storia come protagonista.
Il tempo per lo spirito. Pregate. Meditate. Come facevate da bambini, con la stesa innocenza, oppure ricercate le parole giuste da adulti, ma con semplicità. Ripetete, e gustate, Accompagnatele e dialogate. E trovate la speranza, la voglia di iniziare qualcosa per il domani che ci aspetta, fate qualche bilancio sul passato e programmi positivi per il futuro.
Scandite il tempo, ogni ora, ogni giorno. E lasciate aperte le porte alla speranza.
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